Partecipare a fiere internazionali è una delle strategie più efficaci per le aziende che vogliono crescere, espandere la propria rete e conquistare nuovi mercati. Ma i costi possono essere un ostacolo significativo. È qui che entra in gioco il “Bando Fiere Internazionali 2025” della Camera di Commercio di Vicenza, un’opportunità concreta supportata da una dotazione finanziaria totale di 545.000 €.

A prima vista, potrebbe sembrare un bando come tanti altri. Tuttavia, il successo della tua domanda non dipende solo dal rispettare i requisiti di base, ma dal comprendere alcuni dettagli sorprendenti e contro-intuitivi nascosti tra le righe del documento ufficiale.

L’obiettivo dichiarato del bando è chiaro e ambizioso:

“Rafforzare la capacità delle imprese di operare sui mercati internazionali, assistendole nell’individuazione di nuove opportunità di business nei mercati già serviti e nello scouting di nuovi o primi mercati di sbocco.”

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Hai poco tempo per agire

Il primo dettaglio cruciale è il tempo. La finestra per presentare la domanda di contributo è incredibilmente breve. Segna queste date sul calendario: le domande possono essere inviate esclusivamente online dalle ore 15:00 del 2 dicembre 2025 alle ore 15:00 del 10 dicembre 2025.

Questo significa che hai solo otto giorni per agire. Non c’è spazio per l’improvvisazione; ogni documento e informazione deve essere pronto in anticipo.

A rendere il fattore tempo ancora più critico è il metodo di valutazione specificato nell’Articolo 9: una “procedura valutativa a sportello”. In parole semplici, questo significa “chi prima arriva, meglio alloggia”. Le domande vengono processate in rigoroso ordine cronologico di presentazione fino all’esaurimento dei fondi.

La riflessione è ovvia ma fondamentale: velocità e preparazione non sono solo consigliate, sono requisiti essenziali per ottenere il contributo. Arrivare tardi o con una domanda incompleta significa perdere l’opportunità, indipendentemente dalla validità del tuo progetto.

Solo tre categorie di spesa sono ammesse

Molte aziende, quando pensano a una fiera, includono nel budget una vasta gamma di costi. Tuttavia, questo bando è estremamente specifico su ciò che è rimborsabile. Secondo l’Articolo 8, sono ammissibili solo ed esclusivamente tre categorie di spesa:

  • A. Quota di adesione alla fiera
  • B. Spazi espositivi
  • C. Allestimenti relativi allo spazio espositivo acquisito

Ciò che sorprende di più è la lista delle spese esplicitamente escluse. Se pensavi di usare il contributo per coprire i costi accessori, ripensaci. Ecco cosa non è coperto:

  • Spese di viaggio
  • Spese di soggiorno
  • Spese per vitto
  • Spese per trasporto della merce
  • Spese di consulenza
  • Spese per interpretariato
  • Spese per hostess di fiera

Questo è un punto contro-intuitivo e vitale. Un focus così stretto garantisce che i fondi pubblici siano utilizzati direttamente per lo scopo principale dell’esposizione internazionale, e non per costi operativi accessori che sono più difficili da standardizzare e controllare. Basare la propria pianificazione finanziaria sull’idea che il bando copra un’ampia gamma di costi è un errore che potrebbe compromettere l’intero budget per l’evento.

Etica e parità di genere valgono un bonus: fino a 400 € in più

Il contributo base è di 2.500 € a fronte di una spesa minima di 4.000 € (al netto IVA). Ma c’è un modo per aumentarlo. La Camera di Commercio di Vicenza premia le aziende che dimostrano un impegno verso pratiche etiche e socialmente responsabili.

L’Articolo 6 del bando prevede due bonus specifici:

  • Un extra di 200 € per le aziende in possesso del “rating di legalità”.
  • Un extra di 200 € per le aziende che hanno ottenuto la “certificazione della parità di genere”.

Questi bonus sono cumulabili, portando il contributo massimo potenziale a 2.900 €. Ma attenzione al dettaglio decisivo: queste certificazioni devono essere possedute al momento della presentazione della domanda. Non è possibile ottenerle in un secondo momento. Se la procedura è solo “avviata”, il bonus non verrà riconosciuto. Il consiglio strategico è di verificare immediatamente la validità e le date di scadenza delle certificazioni esistenti, poiché i processi di rinnovo possono essere lunghi.

Quando paghi è importante quanto ciò che paghi

Questo è forse il dettaglio potenzialmente problematico per chi non legge attentamente il bando. L’Articolo 8 stabilisce una regola ferrea sul calendario delle spese. Per essere considerate ammissibili, le fatture e i relativi pagamenti devono avvenire in un periodo di tempo ben definito: dalla data di pubblicazione della graduatoria di concessione fino al 31 dicembre 2026.

Cosa significa questo in pratica? Qualsiasi pagamento effettuato prima della pubblicazione ufficiale della lista delle aziende ammesse al contributo, anche se relativo alla fiera corretta, non sarà rimborsato. Questo include acconti, caparre e pagamenti anticipati.

Questa regola, comune nei bandi pubblici come misura anti-frode per garantire che i fondi vengano erogati solo dopo l’approvazione ufficiale, va contro la prassi commerciale comune, che spesso richiede pagamenti anticipati per prenotare spazi e servizi fieristici. Le aziende devono quindi gestire con estrema attenzione il proprio flusso di cassa. Ignorare questa regola temporale significa rischiare di non raggiungere la soglia di spesa minima ammissibile, con la conseguente perdita del contributo.