Bando Efficienza Energetica Lombardia: 43 Milioni per la tua PMI. Ecco 5 cose che devi sapere subito

Introduzione: Trasforma i Costi Energetici in un Vantaggio Competitivo

L’aumento dei costi energetici e la crescente pressione verso una gestione sostenibile rappresentano una doppia sfida per le Piccole e Medie Imprese della Lombardia. Affrontare questi temi non è più una scelta, ma una necessità strategica per garantire competitività e resilienza nel lungo periodo. In questo scenario, reagire in modo proattivo può trasformare un centro di costo in un vero e proprio vantaggio competitivo.

Regione Lombardia risponde a questa esigenza con una misura concreta e di grande impatto: “Investimenti – Linea Impresa Efficiente”. Si tratta di un’opportunità studiata per supportare le PMI che intendono investire seriamente nella riduzione del proprio impatto ambientale e dei consumi energetici.

Questo articolo non è un semplice riassunto del bando. Il nostro obiettivo è distillare i cinque aspetti più cruciali e operativi che ogni imprenditore deve conoscere per valutare rapidamente se questa misura è adatta alla propria azienda. Una guida pratica per capire come trasformare l’efficienza energetica da obbligo a motore di crescita e innovazione.

1. Non è il solito bando “green”: l’obiettivo è un taglio netto del 30% delle emissioni

Il primo punto da comprendere è che questa misura non finanzia interventi generici o superficiali. Il requisito fondamentale è preciso e misurabile: i progetti di investimento devono garantire una riduzione di almeno il 30% delle emissioni climalteranti (gas a effetto serra).

Questa riduzione non è un dato astratto, ma viene calcolata in modo rigoroso confrontando due scenari:

  • Ex Ante: Le emissioni effettive registrate nell’arco di 12 mesi consecutivi prima della presentazione della domanda.
  • Ex Post: Le emissioni stimate a seguito della realizzazione del progetto di investimento.

Il calcolo può essere applicato all’intera sede operativa interessata dall’intervento o a specifici processi produttivi che ne sono oggetto. Questo approccio selettivo dimostra la volontà della Regione di premiare progetti tecnicamente solidi e con un impatto ambientale tangibile, distinguendo questa misura da altre più generiche.

2. Un doppio aiuto per il tuo investimento: fondo perduto e garanzia gratuita

Con una dotazione finanziaria complessiva di oltre 43 milioni di euro, la “Linea Impresa Efficiente” offre un’agevolazione strutturata su due pilastri per ridurre sia l’esborso iniziale che il rischio finanziario per l’impresa.

L’aiuto si compone di due elementi combinati:

  1. Contributo a fondo perduto: Una sovvenzione diretta, non soggetta a restituzione, la cui intensità varia in base alla dimensione dell’impresa e alla tipologia di spesa:
    • Misure di efficienza energetica (es. nuovi macchinari, illuminazione LED): 20% per micro e piccole imprese, 15% per le medie imprese.
    • Produzione di energia da fonti rinnovabili o cogenerazione ad alto rendimento: 45% sia per micro/piccole che per medie imprese.
  2. Garanzia regionale gratuita: Una garanzia pubblica che copre il 70% di un finanziamento bancario a medio-lungo termine. Questo strumento è fondamentale: de-rischiando l’operazione per la banca, rende l’accesso al credito necessario non solo più probabile, ma anche più rapido e potenzialmente a condizioni migliori.

L’investimento complessivo del progetto deve avere un valore compreso tra 100.000 € e 5.000.000 €. Questa struttura ibrida rende accessibili anche investimenti significativi, abbattendo le principali barriere finanziarie.

3. Non solo fotovoltaico: le spese ammissibili (e le condizioni da rispettare)

La misura finanzia un’ampia gamma di interventi, a condizione che siano funzionali al raggiungimento degli obiettivi di efficienza e riduzione delle emissioni. Le principali categorie di spese ammissibili includono:

  • Macchinari e impianti di produzione per sostituire quelli esistenti con modelli più efficienti.
  • Sistemi di domotica per il risparmio energetico, apparecchi di illuminazione a LED e sistemi di monitoraggio dei consumi.
  • Impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (es. fotovoltaico).
  • Impianti di cogenerazione ad alto rendimento (CAR) alimentati a fonti rinnovabili.
  • Sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia prodotta.
  • Spese tecniche di consulenza (es. progettazione, diagnosi energetica) fino a un massimo del 10% delle altre spese.

È fondamentale prestare attenzione a una condizione cruciale: gli investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (come fotovoltaico, cogenerazione o solare termico) e i sistemi di accumulo sono ammissibili solo se realizzati in combinazione con altri interventi di efficientamento, come la sostituzione di macchinari o l’installazione di sistemi di domotica e illuminazione LED. Non è quindi possibile presentare un progetto che preveda, ad esempio, il solo acquisto di un impianto fotovoltaico.

Inoltre, è essenziale sapere che, ai fini del calcolo della riduzione del 30% delle emissioni, l’impatto dei nuovi impianti a fonti rinnovabili viene considerato solo per la quota di energia autoconsumata dall’azienda.

Infine, si ricorda che le fatture con un imponibile inferiore a 1.000 € non sono considerate ammissibili.

4. Chi prima arriva, meglio alloggia: la procedura è a sportello (ma la preparazione è tutto)

La selezione dei progetti avviene tramite una “procedura valutativa a sportello”. Questo significa che le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di presentazione, fino a esaurimento dei fondi disponibili. La data da segnare in agenda è il 16 settembre 2025, a partire dalle ore 10:30.

L’urgenza dettata da questa modalità non deve però ingannare. Per poter presentare la domanda è obbligatorio allegare un documento tecnico fondamentale: una Diagnosi Energetica redatta in conformità alla norma UNI EN 16247.

Questo documento è il cuore strategico della vostra candidatura. Non è un semplice allegato, ma l’argomentazione tecnica e finanziaria che giustifica l’intero investimento, dimostra il raggiungimento del target di riduzione del 30% e costituisce la base per tutta la valutazione tecnica. Una diagnosi ben strutturata, redatta da un E.G.E. competente, è il principale fattore che distingue una domanda di successo da una destinata al rigetto.

Il documento deve essere preparato e firmato da un Esperto in Gestione dell’Energia (E.G.E.) certificato, che non può essere un dipendente dell’azienda richiedente. Il consiglio è chiaro: per non arrivare impreparati, è essenziale iniziare a lavorare su questo documento con largo anticipo rispetto alla data di apertura dello sportello.

5. Requisiti e paletti: non tutte le PMI possono partecipare

Per poter accedere all’agevolazione, l’impresa deve soddisfare alcuni requisiti specifici. La misura è destinata alle PMI che realizzeranno il progetto in una sede operativa situata in Lombardia.

Ecco una rapida checklist dei requisiti principali:

  • Essere un’impresa regolarmente costituita, iscritta al Registro Imprese e attiva.
  • Avere almeno due bilanci depositati alla data di presentazione della domanda.
  • Possedere una classificazione da 1 a 10 secondo il modello di Credit Scoring del Fondo Centrale di Garanzia (in sintesi, un buon merito creditizio).

Sono inoltre escluse le imprese che operano in specifici settori. Le esclusioni più significative riguardano:

  • Agricoltura, silvicoltura e pesca (con l’eccezione delle imprese agromeccaniche iscritte all’apposito albo regionale).
  • Attività finanziarie e assicurative (codice ATECO sezione L).
  • Produzione, trasformazione e commercializzazione di tabacco e prodotti del tabacco.

Verificare questi punti è il primo passo per capire se l’azienda ha le carte in regola per partecipare.

Conclusione: Una Sfida da Cogliere per Crescere

La “Linea Impresa Efficiente” di Regione Lombardia è molto più di un semplice incentivo. È una leva strategica che offre alle PMI lombarde l’opportunità di modernizzare i propri impianti, ridurre i costi operativi a lungo termine e rafforzare la propria posizione sul mercato.

I requisiti, in particolare l’obiettivo del 30% di riduzione delle emissioni e la diagnosi energetica obbligatoria, sono rigorosi e testimoniano la volontà di finanziare progetti di alta qualità. Tuttavia, il supporto finanziario, che combina un sostanzioso contributo a fondo perduto con una garanzia che facilita l’accesso al credito, è strutturato per rendere questi investimenti concretamente realizzabili.

L’opportunità è chiara, i requisiti sono esigenti. La domanda strategica per un’impresa proiettata al futuro non è se investire in efficienza, ma come farlo per massimizzare il ritorno. Questo bando offre la risposta.